Slow page dei Missionari della consolata

Una Pasqua da rivivere.

Costa d’Avorio. La guerra non ferma la pace.
Una lettera che parte con due mesi di ritardo, una Pasqua che siamo “costretti” a rivivere.

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Dianra, Costa d’Avorio, Maggio 2011

La lettera che segue era pronta per essere inviata alla fine di marzo. Il conflitto in corso in quei giorni ci lasciò senza la connessione a Internet e soltanto oggi, alla fine di maggio, si è ristabilito il servizio.
Anche questo é un piccolo segno della ripresa della vita normale in questo paese tormentato dalle crisi e dalla guerra. Dall’11 aprile, il paese tenta di ritornare faticosamente alla normalità.
Noi abbiamo continuato le nostre attività, abbiamo vissuto una Pasqua intensa, con tanta speranza e… con 65 nuovi battezzati.
Ho trovato la casella di posta intasata dei tanti messaggi di ricordo, preghiera, preoccupazione… per noi e la nostra situazione. Grazie di tutto! Sappiamo di essere ben accompagnati, sopratutto quando le cose diventano difficili.
Continuate a pregare per questo paese. Adesso si parla soltanto di VERITÀ E RICONCILIAZIONE. La chiediamo come dono al Signore mentre ci diamo da fare per renderla possibile.

Vi saluto ancora con un augurio di BUONA PASQUA, un po’ ritardato ma sempre vivo ed attuale.

P. Manuel Grau
    
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DIANRA: PASQUA 2011

Cari amici e fratelli,

un saluto ed un ricordo per tutti nella vicinanza della Pasqua ed in mezzo al cammino quaresimale. Tempo di esodo, di combattimento, d’intensificazione della vita di fede. Tempo per “salire a Gerusalemme” seguendo Gesú. Nel contesto di questo tempo, condivido con voi un po’ della nostra vita e dei passi che stiamo compiendo per realizzare il nostro progetto missionario.

    Innanzitutto, la situazione del paese, che vive una crisi sempre più grave da quando, alla fine di novembre 2010 c’è stato il “ballottaggio” tra i due candidati alla presidenza del paese. Abbiamo vissuto una situazione di crisi permanente con due presidenti autoproclamati, due governi, e il paese diviso in due metà. Durante quattro mesi, i tentativi di mediazione di diversi organismi africani come l’Unione Africana, la CEDEAO, la pressione dell’ONU e dell’Unione Europea non sono riuscite a facilitare una soluzione dialogata del conflitto. Negli ultimi giorni di marzo, un’offensiva militare di grande portata é riuscita a mettere tutto il paese sotto il controllo di una delle parti in conflitto. Si è arrivati cosí al momento finale: la battaglia, che si prevedeva dura, per il controllo di Abidjan. Mentre scrivo questa lettera, la situazione cambia velocemente e, in questo momento, si combatte intorno al palazzo e alla residenza presidenziale.
Vi immagino informati della conclusione di questi eventi, perché, almeno per una volta, i mezzi di comunicazione ne hanno informato abbondantemente. Aspettiamo che, con la vittoria del presidente riconosciuto internazionalmente, e vero vincitore delle elezioni, il paese entri in una fase di serenitá e di pace per poter iniziare una ricostruzione a tutti i livelli. Da questo momento è la riconciliazione il compito più urgente.

    La vita del paese è semiparalizzata da mesi. Le Banche sono chiuse, i porti inattivi. Qui nel Nord, i maestri hanno disertato le scuole e sono fuggiti verso il Sud. Tutto è fermo in attesa di capire come si svolgerà la crisi.

    In questo contesto, noi continuiamo il nostro lavoro quotidiano di evangelizzazione. Nella nostra zona, la situazione è tranquilla anche se ci sono tensione ed incertezza nell’aria. Viviamo alla giornata ed i nostri progetti sono, più che mai, nelle mani di Dio. Guardando la nostra realtà ci preoccupa, particolarmente, la mancanza d’istruzione e l’alta percentuale di analfabetismo. Un gran numero di bambini non sono scolarizzati, anche quando hanno la possibilità di una scuola vicina: i genitori preferiscono mandarli nei campi o al pascolo con gli animali. Noi abbiamo iniziato una scuola serale per adulti e ragazzi che non hanno frequentato la scuola. E’ molto difficile trovare animatori, catechisti, collaboratori nelle diverse aree della pastorale o della promozione umana, con un minimo d’istruzione. È ancora più difficile trovare donne preparate per questi compiti.

    La Quaresima, in questi luoghi, è molto concentrata sulla preparazione immediata dei catecumeni del terzo anno al battesimo. Questo verrà amministrato nella notte o nel giorno di Pasqua. La Quaresima è iniziata, per loro, con una sessione di formazione di una settimana dal titolo “Gesú ci libera”. È uno dei momenti forti dei tre anni di catecumenato. Incontrare Gesú deve significare un passo importante per chi si avvicina alla fede cristiana. Tutto quello che riguarda alcuni aspetti più oscuri ed oppressivi di certe pratiche e forme di vita tradizionali deve essere rivisto alla luce della fede e lasciato: magia, stregoneria, poligamia, mutilazione genitale nelle ragazze, ecc.

    Altri momenti forti hanno segnato queste settimane, molto intense, di Quaresima: la “missione giovani” in preparazione all’incontro annuale dei giovani che avrà luogo ad Agosto; la celebrazione dell’incontro annuale delle donne, e due sessioni di formazione per animatori delle comunità di base (CEB) e per responsabili della Caritas nei centri e villaggi della missione.

    Le cose di cui vi ho scritto rappresentano aspetti diversi di una stessa realtà: instabilità sociale e politica, incertezza, morte e violenza e, nello stesso tempo, segni e frutti di crescita umana e di fede che ci parlano di risurrezione e di possibilità di rinascita.
La nostra gente ha un’ammirevole capacità di sopportare e di resistere. “Dio è grande!” dicono sovente, anche quando tutto sembra bloccato e senza vie di uscita. Questa convinzione è per loro, ed anche per noi, sorgente di forza e di fiducia. La missione è regalo e grazia di Dio, è dono di Gesú Risorto. Nell’impotenza e nella debolezza sperimentiamo la sua forza, sorgente di acqua viva per tutti.

    Grazie della vostra vicinanza nonostante la distanza. Grazie della vostra preghiera e del vostro generoso aiuto materiale. Non ci sono mancati in questi mesi di conflitti messaggi e chiamate per sapere di noi. Vi salutiamo e vi ringraziamo di cuore i miei confratelli ed io, con le stesse parole del Signore Risorto: “La pace sia con voi!”

    Con affetto e riconoscenza… BUONA PASQUA!

    P. Manuel Grau
 

Manuel Grau

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