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Un missionario in Etiopia

Paesaggi mitici, culture millenarie e foreste vergini fanno dell’Africa un paese unico, e fu proprio quello che sperimentò il missionario Oscar Clavijo, che entrò nel cuore dell’Etiopia nel 1991.

“Fu un’esperienza purificatrice, a volte dolorosa, che mi aiutò a ricercare le ragioni profonde del mio essere missionario”.
Egli racconta di come nacque la sua vocazione di diffondere la Parola di Dio, in un paese dove le differenze culturali e religiose hanno procurato durante la sua storia centinaia di morti.

Come nacque la tua vocazione missionaria?

Vedendo l’esempio delle suore Missionarie di Madre Laura. Mi ricordo quando ascoltavo pieno di entusiasmo le avventure missionarie della Beata Madre Laura, una delle grandi figure missionarie della Chiesa Colombiana e Latinoamericana.

Da quando ti trovi in Etiopia?

Ricevetti la mia destinazione per l’Etiopia nel 1991 con molta gioia di poter essere una piccola presenza di speranza in un paese che stava venendo fuori da una sanguinosa guerra civile che provocò migliaia di morti, mutilati, orfani e vedove.

Com’è stato per te adattarti ad un’altra cultura?

L’Etiopia ha un popolo accogliente, rispettoso, umile e allo stesso tempo orgoglioso della propria cultura. Questo incontro culturale per me è stato un’esperienza arricchente e allo stesso tempo purificatrice, a volte dolorosa, che mi ha aiutato a ricercare le ragioni profonde del mio essere missionario.

Com’è la convivenza tra cristiani cattolici e ortodossi?

Qui i cristiani cattolici rappresentano lo 0,7% della popolazione con poco più di mezzo milione di fedeli, e gli ortodossi, che secondo l’ultimo censimento del 2007 formano il 43,5% della popolazione, sono assai rispettosi e cordiali. A livello della gerarchia ortodossa e in alcuni ambienti si guarda alla Chiesa cattolica con sospetto e il lavoro e ancora all’inizio.

Ci puoi raccontare le sue caratteristiche?

C’è da dire che in Etiopia la Chiesa Cattolica ha due presenze, quella del nord e del centro del paese che fa parte delle chiese orientali e segue il rito liturgico etiope, e quella del sud che è di rito latino.
La chiesa cattolica di rito etiope nella sua liturgia è molto più vicina alla Chiesa Ortodossa, e con essa praticamente condivide la stessa fede, anche se ci sono differenze nelle questioni di disciplina ecclesiastica.

Com’è la convivenza tra Islam e Cristianesimo?

E’ di mutuo rispetto e gentilezza. L’islam sunnita etiope non è di tipo radicale e fondamentalista, cosa che facilita la convivenza pacifica con le altre religioni.
L’islam che arrivò nel paese nel 615 quando il profeta Mohamed raccomandò a un piccolo gruppo  che scappava alla persecuzione in Arabia di rifugiarsi in Axum (Etiopia), forma la seconda religione del paese. Secondo il censimento del 2007 il 33,9% della popolazione segue questa religione. 

Che lavoro fanno i Missionari della Consolata in Etiopia?

Sono impegnati in molti e vari servizi, dalla prima evangelizzazione, soprattutto nel sud e nel sud ovest del paese dove ci sono ancora gruppi etnici con loro religioni tradizionali, fino alla lotta per lo sradicamento della povertà, delle malattie e dell’analfabetismo.
Però, ciò che è specifico dei missionari e delle missionarie, più che il lavoro, è la loro stessa presenza, che è segno e testimonianza dell’amore universale e misericordioso di Dio e della Chiesa che non conosce frontiere di clan, tribù, nazioni o continenti.


LA SITUAZIONE SOCIO-POLITICA DELL’ETIOPIA
L’Etiopia è un paese unico in Africa perché riuscì a conservare la sua indipendenza politica durante il periodo del colonialismo europeo, eccetto che per il breve periodo dell’occupazione italiana che durò tra il 1936 e il 1941. Questo territorio per secoli fu un impero cristiano, finché una giunta militare nel 1974 depose l’ultimo imperatore Haile Selassie, che aveva regnato fin dal 1930.
Questa giunta militare marxista guidata dal colonnello Mengistu Haile Mariam creò un governo comunista appoggiato dall’URSS e rimase al potere fino al maggio 1991 quando fu sconfitta dalla coalizione di forze ribelli del Fronte Rivoluzionario Democratico del Popolo Etiope (EPRDF), che ha governato fino ad oggi. Il primo ministro Meles Zenawi capo del governo dal 1995 guadagnò il suo quarto mandato di maggioranza assoluta nelle ultime elezioni celebrate nel maggio del 2010.
L’Etiopia con una estensione territoriale di 1.104.300 Km2 [quasi quattro volte l’Italia, ndr] è il secondo paese più popoloso dell’Africa con circa 85,2 milioni di abitanti e conta più di 80 gruppi etnici tra i quali i più grandi sono gli Oromo e gli Amhara.
Dell’Etiopia nel mondo c’è ancora l’immagine di un paese povero e devastato dalla fame, ma la verità è che negli ultimi anni la sua economia è cresciuta a un ritmo dell’8 – 10% annuo.
Infrastrutture, strade, educazione e salute sono migliorate notevolmente. Il problema principale è che l’economia del paese è prevalentemente agricola e dipende in gran parte dalla stagione delle piogge che non sempre arrivano per tempo.
 

Da DIMENSION MISIONERA DI MARZO 2011

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